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lunedì 19 dicembre 2011

Teambuilding di nuova generazione con le tecnologie interattive


Tra quelli che possiamo definire teambuilding “di frontiera” troviamo tecnologie internet che attingono a piene mani dai giochi di simulazione. Niente avventure estreme, prove fisiche o giochini di società.

Il teambuilding si evolve.
I teambuilding di ultima generazione sono progettati come business simulation interattive e traducono in gioco l’attività dell'azienda e dei suoi gruppi di lavoro. Il loro scopo è di offrire un modo diverso di vivere la quotidianità aziendale per guardare le cose da un altro punto di vista, come succede sempre con l'attività ludica, condividendo l'esperienza con il proprio team di lavoro.
Il successo e l'utilità di un team building si misura infatti proprio con questi parametri: riuscire a condurre i partecipanti nelle varie attività equilibrando il loro desiderio di emergere e di farsi coinvolgere con la necessità di lavorare in team, e così raggiungere gli obiettivi comuni. Il gioco fa emergere liberamente le pulsioni e le idee di ognuno e incoraggia a trovare modi diversi per fare le cose di sempre allo scopo di ottenere risultati migliori.


Teambuilding 2.0
Questi eventi motivazionali di nuovo tipo, che chiameremo ”Team Building 2.0” – per la loro capacità di interagire in tempo reale con i singoli partecipanti – sono in grado di affidare obiettivi parziali a singoli o gruppi e ricomporli in una missione aziendale più allargata stimolando il contributo di tutti i partecipanti. Anche se in azienda non sempre accade così (lo sappiamo molto bene), il teambuilding formativo deve proprio sottolineare questo aspetto chiave: l’insieme del lavoro ordinato e collaborativo di tutti i partecipanti frutta alla squadra un risultato molto più grande della somma dei lavori dei singoli. Se questa nozione entra nella cultura dell'azienda e delle persone, il teambuilding ha centrato il suo scopo e l'esperienza diventa patrimonio del lavoro quotidiano. Il teambuilding 2.0 sfrutta le nuove tecnologie e la realtà virtuale che queste possono creare per perseguire meglio lo scopo di sempre: rinforzare lo spirito di squadra con attività formative e possibilmente divertenti.



Un grande gioco senza limiti di spazio
Le simulazioni interattive sono rese possibili da applicazioni specifiche mescolate ad arte con i più diffusi strumenti di social networking ormai di uso quotidiano. Consentono di gestire gruppi da 10 a 800 persone ed oltre, non solo personalizzando lo scenario e le attività, ma soprattutto coordinandole e un po’ pilotandole interattivamente nelle diverse fasi del team building. Si ricreano così, artificialmente, in piccolo e sotto forma di gioco, le situazioni tipiche della quotidianità aziendale: negoziazione delle informazioni, collaborazione fra team, strategia d’azione, problem solving, eccetera. Grazie alla disponibilità della rete telefonica mobile e al Wi-Fi nelle grandi aree urbane, i teambuilding interattivi 2.0 oggi possono essere svolti ovunque senza limiti di luogo e anche con i partecipanti molto distanti tra loro. In più, utilizzando sistemi mobili e agendo nella realtà virtuale, non impongono attività fisiche, abilità particolari o skill da superuomini. Anche persone con limitata capacità fisica o non disponibili a certe "avventure" possono ritagliarsi un ruolo importante e di soddisfazione all’interno del proprio gruppo!


Ti suggeriamo la lettura integrale dell’articolo del nostro autore Sandro Santi sul portale ItaliaConvention.
Se vuoi progettare con noi un Team Building per la tua azienda, magari per Natale, contattaci usando questo link: La compilazione del Modulo ci aiuterà acomprendere meglio la tua esigenza e a farci trovare pronti quando tiricontatteremo!

lunedì 12 dicembre 2011

Non c'è trucco, non c'è inganno…

In questo caso non c'è nessun trucco in post produzione, il ragazzo che vedete in questi 3 video sta per vivere un’esperienza incredibile, immergendosi letteralmente nel film che sta vedendo (anche se con l'aiuto di folletti quasi invisibili).
E’ la tecnica che la Sony ha identificato come "Immersive Imaging", che unisce il mapping 3D al PlayStation Move Controller, è il futuro della realtà aumentata. 



 


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venerdì 2 dicembre 2011

LOCATION BASED GAMES (2° parte)

Giochi sempre più innovativi per smart phone sempre più sofisticati usano la geo-localizzazione, il riconoscimento delle immagini e tecnologie di realtà aumentata per unire il mondo reale e virtuale.

Per esempio, il popolare gioco finlandese per iPhone Shadow City, che qualche mese fa ha fatto il suo debutto negli Stati Uniti, utilizza la città di ogni giocatore come un tavolo da gioco, permettendo loro di mandare incantesimi ai vicini di casa e di conquistare isolati. I giocatori possono interagire con gli altri vicini collaborando e alleandosi, o conquistando il loro territorio.



Paparazzi è un gioco per Android che usa la realtà aumentata. Il gioco sfida i giocatori a prendere le foto di un VIP 3D in piedi su un tavolo. Il VIP si agita e getta tazze da tè verso il lettore. Romperà (virtualmente) lo schermo del telefono stesso se lo fate arrabbiare!



Giochi come questi possono essere particolarmente adatti per i agenzie di marketing.
Loghi, edifici e prodotti possono essere inseriti nell'ambiente di gioco tramite la scansione di codici a barre, riconoscimento delle immagini o GPS.


E come sfruttare maggiormente i check-in? Questo è un campo in cui gli sviluppatori stanno ancora cercando di capire come creare esperienze valide. MyTown è uno dei primi esempi di come questo può funzionare. I giocatori comprano e vendono le posizioni dei check-in e i prodotti sono integrati attraverso la scansione di codici a barre, che può sbloccare beni virtuali e promozioni.



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giovedì 17 novembre 2011

Team building e videogiochi

Questo video mostra le possibilità future di Kinect che vanno oltre il previsto, in cose veramente sorprendenti, ma non così distanti da una realtà prossima.

 

Recentemente la Microsoft ha lavorato con la BBC per creare 'Maestro' - una installazione interattiva che ha permesso ai bambini di condurre la famosa BBC Philharmonic Orchestra. Video
 
Questo invece è il futuro di Kinect Virtual Drumming inventato da Vincent John Vincent


 
Nel nostro piccolo, dopo aver usato per anni la Wii Nintendo all’interno di giochi di ruolo formativi ed esperienziali, i creativi del nostro lab stanno lavorando proprio ad alcune applicazioni di Kinect per inserirle nei nostri team building 2.0

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lunedì 14 novembre 2011

Ri-spiegare il gruppo con il team building

Tutti noi, ogni giorno, facciamo parte di diversi Team di Lavoro: gruppi di progetto, gruppi per funzione aziendale, gruppi per zona commerciale, ecc...

Molto spesso siamo accomunati ad altri colleghi verso cui sentiamo poco legame o affinità, e talvolta comprendiamo addirittura poco lo scopo del gruppo stesso: obiettivi, risorse e strumenti.

Da questo ne deriva una sfiducia nel valutare complessivamente il team working e l'utilità della produzione in gruppo di risultati, che in fondo potrebbero essere raggiunti anche con il lavoro di uno solo.

Questo è un atteggiamento molto naturale, ma al tempo stesso pericoloso per le aziende stesse, che hanno la necessità di basare sul lavoro di gruppo la realizzazione di task, altrimenti difficilmente raggiungibili. Spiegare in modo chiaro che il lavoro in team è una dinamica molto importante e profittevole per tutti, diventa il fattore chiave di successo fondamentale.

La consulenza di una società di team building, che affianchi l’azienda in questo delicato compito, è lo strumento migliore per tornare a generare fiducia nell'esperienza del gruppo, come risorsa per essere maggiormente creativi, efficienti e per rendere più stimolante il lavoro stesso.


Nella fase iniziale (de-costruttiva), il programma di team building deve far emergere le obiezioni di partenza. I partecipanti arriveranno convinti che nel loro gruppo

· Uno o più membri non "facciano la loro parte" o si sottraggano completamente dai loro compiti

· Una persona tende a dominare e a rendere subordinato il lavoro di tutti gli altri

· Ci siano scarse capacità di ascolto e poca volontà di capire gli altri

Nella fase di sviluppo del progetto (ri-costruttiva) il team building deve riportare la fiducia nel lavoro di gruppo attraverso una serie di attività tra il formativo e il ludico che servano a comunicare e a far condividere le risposte a queste domande:

· Perché è stato costruita la squadra?

· Quali sono gli scopi del team di lavoro?

· Come far convivere e rendere utili i diversi punti di vista presenti nel gruppo

· Chi e in che misura deve guidare il team

· Cooperazione o competizione con altri gruppi di lavoro, quali atteggiamenti e strategie adottare

Questo per noi di teambuilding2.0 significa fare team building.
Contattaci

Productivity Future Vision

Microsoft ci fa vedere come in un futuro, neanche troppo lontano, creeremo e condivideremo contenuti, lavoreremo e interagiremo con gli altri aiutati da una tecnologia sempre più efficace presente in ogni nostra azione quotidiana.
Le interfacce digitali che dialogano con noi e con l’ambiente che ci circonda, daranno vita a una rete informativa dinamica e funzionale.


Questo video è una testimonianza di come la creatività e l’innovazione dei ricercatori guarda avanti, cercando di capire quali tecnologie ci aiuteranno in futuro a essere più produttivi con il minimo sforzo, a lavorare in team con meno problemi organizzativi, a spostarci nello spazio in maniera più efficiente, ottimizzando il nostro tempo e i nostri desideri. La tecnologia al servizio di una vita più sostenibile.

Se vuoi progettare con noi un Team Building tecnologico per la tua azienda,  contattaci usando questo link: La compilazione del Modulo ci aiuterà a comprendere meglio la tua esigenza e a farci trovare pronti quando ti ricontatteremo!

mercoledì 9 novembre 2011

Advergame - THE HEIST AT PAUSE

Vi vogliamo segnalare questo bel advergame, con un trailer divertente.
Da domani, potrete andare in questo negozio di elettronica in Svezia e "rubare", con l'aiuto di un partner dietro un computer, risolvendo gli enigmi (ad esempio per scoprire il codice di allarme).
Indovinateli tutti e uscirete dal negozio con prodotti "rubati".


Questo è un altro splendido esempio di come la tecnologia e i nuovi media possano rendere attività motivazionali e incentive più adrenalinici e memorabili.
Nel recente passato abbiamo già condiviso altri post sui vantaggi di attività di team building e incentive supportati dalla tecnologia:

Vuoi giocare con noi di Team building 2.0? Contattaci 

martedì 8 novembre 2011

...ancora nuove tecnologie applicate al Team Building 2.0

La metafora del volo e' molto bella, evocativa e declinabile su molte esigenze aziendali.
L'immagine dell'aereo supersofisticato, senza pilota, sicuro e preciso nei suoi compiti, una immagine potente
....ma il fattore umano che gestisca il volo non e' mail da trascurare.
Di cosa stiamo parlando?
Della possibilità di organizzare team building 2.0 usando dispositivi altamente innovativi, comandati a distanza da iPad, iPod touch, iPhone o Smartphone Android, dotati di videocamera per riprese in volo, personalizzabili e dal design innovativo. Stiamo parlando degli AR.Drone di Parrot, dispositivi in grado di volare, comandati a distanza, per percorrere percorsi personalizzabili, sia indoor che outdoor.
Volete vedere di cosa parliamo?



Il team building può essere progettato con la massima libertà dando ai partecipanti la possibilità di sfide mozzafiato, o di giochi cooperativi.
Dando spazio alla creatività con il modulo di personalizzazione grafica dei dispositivi, o comandandoli per ottenere dei filmati a scopo illustrativo o motivazionale.
Inoltre, è possibile far volare gli AR.Drone all’interno di scenari realizzati con la tecnologia della realtà aumentata.
E' chiaro che in questo tipo di team building, e' tutto da inventare....gli AR.Drone sono noleggiabili o acquistabili e utilizzabili in modo immediato.

Vuoi giocare con noi di TeamBuilding 2.0? Realizziamo insieme il progetto motivazionale per la tua azienda con AR.Drone. Contattaci

venerdì 4 novembre 2011

La fine del business come lo conosciamo


I nuovi media, i social media, la tecnologia mobile e altre tecnologie emergenti hanno cambiato radicalmente  il modo di fare business.
Siamo ad un punto in cui gli strumenti di comunicazione,  più rapidi e potenti, hanno dato vita a un nuovo tipo di consumatore che è cambiato, è diventato un “consumattore” più cosciente e consapevole, condivide e chiede sulla rete informazioni su prodotti e servizi e ha un riscontro praticamente immediato. Le aziende devono adeguare i propri modelli di business per avere successo, e abbracciare il cambiamento senza perdere tempo.
Lavorare nel marketing e nelle pubbliche relazioni sui social media porta le aziende alla costruzione di una comunità on line. Ma il valore reale è cambiare ed evolversi nel marketing, se si vuole avere successo.

Sulla scia del grande-successo di "Engage", Brian Solis afferma che il suo nuovo libro “The End of Business as Usual” questa volta non vuole essere sui social media, esamina invece come la necessità di cambiare le abitudini commerciali va oltre la  semplice connessione ai propri clienti sui social network.

"Il libro analizza come le aziende leader stanno trovando il successo con clienti a cui sono connesse." afferma Solis in una recente intervista "Il risultato finale è l’adattarsi delle imprese a costruire relazioni diverse con i clienti, impostantandole in modo più attento e consapevole."

Con i social media non ci sono più scuse, ogni post, blog o aggiornamento è l'occasione per approfondire i rapporti con i clienti che sono interessati ai prodotti o ai servizi di una società.
Ormai è importante instaurare con loro un rapporto trasparente e sincero di disponibilità e di fiducia. Come è vitale monitorare attentamente i semplici meccanismi dei “mi piace” Facebook, i “follower” di Twitter, gli iscritti al canale YouTube e altri parametri più profondi per integrare questo feedback immediato alla comunicazione del brand, in modo da anticipare le esigenze dei clienti.




mercoledì 2 novembre 2011

Team building per comunicare meglio .....anche con il web 2.0

Al termine di un team building tradizionale, ci capita a volte di sentir dire dai partecipanti: < la giornata di oggi e' stata divertente e utile, peccato però che in azienda collaborare non è così facile perché non siamo mai tutti insieme faccia a faccia, ma in tante sedi diverse! Comunicare è molto più difficile>

Questo aspetto in effetti è sempre più diffuso tra le aziende, anche in Italia, uffici commerciali separati tra loro, direzione e stabilimento produttivo in location differenti, ecc…
E allora l’esperienza derivata dall’aver organizzato tanti team building per aziende con questo problema da risolvere, ci ha fatto pensare alla progettazione di attività che prevedano il coinvolgimento dei gruppi e la simulazione di giochi che rispecchino le modalità di interazione e di comunicazione solitamente usate in azienda.

Telefono, E-mail, ma anche Skype e MSMessanger, Facebook e Twitter diventano parte integrante del Team building, piattaforme di scambio e condivisione che il formatore che progetta il team building deve saper sfruttare e includere nella dinamica del gioco.

Mezzi di uso comune, sono troppo spesso sottovalutati come fonte di difficoltà nella comunicazione perché la comunicazione scritta, su media così veloci, non consente l'approfondimento, non trasmette la parte emotiva della comunicazione stessa e può generare incomprensioni attraverso ironie e battute poco comprensibili.

Il team building 2.0 sa creare programmi motivazionali e di incentivazione, in cui questi mezzi di comunicazione siano usati per i loro aspetti positivi, allo scopo di imparare ad usarli meglio, perché siano davvero collaborativi e non di ostacolo alla comunicazione e alla collaborazione.

Skype diventa dunque il mezzo con cui il formatore interagisce con i partecipanti, anche da remoto, facebook il deposito di contributi in immagini e opinioni che portino al lavoro di squadra con cui svolgere una missione, Picasa e flickr il modo per realizzare album fotografici per un Safari Fotografico, FourSquare la mappa in cui veder muovere il lavoro di squadra sul territorio.

Vi abbiamo incuriosito? Scriveteci per chiedere un progetto di team building 2.0 per la vostra azienda

martedì 25 ottobre 2011

Non chiamiamolo Team Building

Voglio cominciare questo articolo dedicandomi a descrivere quello che non è teambuilding.

Team Building certamente non vuol dire guidare bendati, o fare percorsi di corda, non è buttare palloncini d'acqua, portare le uova in cucchiai o passare arance con il mento. Che in una attività tutti indossino la stessa maglietta non basta a trasformare un gruppo di persone in una squadra affiatata.
Si possono fare tante attività ludiche o formative durante un team building aziendale, ma di per sè non sono i giochi o le attività a creare un team.

Ho conosciuto molte aziende che avevano già provato programmi di Team Building, ricordandoli come un fallimento: "Abbiamo provato di tutto, ma non certo il modo di lavorare insieme!"

Ma quando e perchè un Team Building non funziona?
Quando, per primo, non ci crede proprio chi lo vuole inserire nella convention aziendale! Quando chiediamo a chi ci contatta per l'organizzazione di un team building il motivo per cui vogliono organizzare una attività motivazionale, quante volte ci sentiamo rispondere "bah, per stare un po’ insieme, per fare squadra…"

Se partiamo da questi presupposti, come si può pensare di agire in modo effettivo sulle esigenze del team, come colmare le lacune del lavoro in team? Nel Team Building giocheranno insieme, faranno pittura, affronteranno un percorso avventura, o cucineranno una splendida cena aziendale, ma il giorno dopo torneranno in ufficio e i problemi saranno sempre li.

C’è qualcosa di peggio? Certo! Il colmo è quando i clienti ci dicono che all'interno del meeting aziendale, prima della attività di Team Building, è previsto anche un intervento di un formatore.

Alla nostra richiesta di poter concordare con il formatore i contenuti in aula con quelli del team building, per coordinare il lavoro ed essere più efficaci, talvolta la risposta è evasiva o negativa: "No, non c’è bisogno". come non ce n'è bisogno?? No comment…


Se la pensate così anche voi, noi di TeamBuilding 2.0 vi consigliamo di non investire in modo sbagliato: una bella partita di pallone o una gita con degustazione, dopo l’aula vanno benissimo!

Fortunatamente non è sempre così, spesso, conoscendo la nostra esperienza organizzativa ci chiedono solo di giocare, di staccare la spina, ma vogliono farlo con chi sa cosa fargli fare, senza scelte al buio.

Altre volte si lavora combinando i metodi in funzione al problema da affrontare, del target dei partecipanti, delle esigenze del management e delle loro, del contesto in cui lavorano. E qui arriva il bello per noi team builder, perchè ci consentono di "entrare" davvero in azienda, ci danno le "password emozionali" con cui riuscire a far cadere le resistenze e le difese dei partecipanti, coinvolgendoli con interventi mirati e dinamici. Solo quando i partecipanti hanno acquistato fiducia in loro stessi, negli altri e nel trainer comincia il vero team building.

Se non avete nessuna fiducia nei team building, se un’esperienza vi è andata male, scrivetemi. Sono sicuro che insieme scopriremo perché e come sarebbe dovuta andare. Mail: e.zoc@sunnyway.it

martedì 18 ottobre 2011

TeamBuilding 2.0 supportati dalla Realtà Aumentata

Di cosa parliamo? La Realtà Aumentata (dall'inglese Augmented Reality) è un sistema di grafica interattiva che permette di arricchire un flusso di immagini video live visualizzate su un telefonino, un PC o un televisore, modificandone le immagini con l’aggiunta, in tempo reale, di contenuti ed animazioni virtuali.
Attraverso un software che individua dei punti fissi in uno spazio, ad esempio se si sta usando un telefonino la localizzazione gps, la realtà aumentata rielabora le immagini dello spazio circostante agganciandovi oggetti virtuali appositamente creati, altre immagini, testi o scritte 3D, personaggi 3D,  permettendo che questi elementi aggiuntivi interagiscano con la realtà stessa.
Adesso vi inizia ad essere chiaro cosa possa permettere  l’aggiunta della Realtà Aumentata ad un programma di Team Building?
Tutto quello che la fantasia consente, è possibile aggiungerlo alla realtà: stiamo dunque parlando di informazioni, indizi, messaggi aziendali, messaggi motivazionali che possono essere collocati ovunque il team building venga realizzato.
Vuoi vedere un breve filmato sulla realtà aumentata

Se pensi che questo tipo di opportunità possa essere interessante anche per la tua azienda, contattaci usando questo link:
La compilazione del Modulo ci aiuterà a comprendere meglio la tua esigenza e a farci trovare pronti quando ti ricontatteremo!

venerdì 14 ottobre 2011

TeamBuilding2.0 organizzare i Location Based Games

Cosa sono esattamente i location based games e come si adattano ad un team building?

Sono giochi basati sulle più moderne tecnologie GPS, integrati in attività di outdoor training o team work, che possono essere personalizzati e adattati a diverse necessità aziendali e svolti ovunque nel mondo: nella propria o in altre città, in zone naturali quali boschi, parchi, in mare o addirittura in parchi gioco a tema.
Da 3 a 300 giocatori...
Tutti realmente coinvolti in giochi d'inseguimento “tattico” tra squadre alla caccia del responsabile di un “crimine aziendale”, a gite esplorative, ma altrettanto piene di suspance, alla scoperta della città o di un territorio predefinito, a versioni moderne e tecnologiche di caccia al tesoro, sino a una indagine su crimini nel mondo finanziario con indizi sparsi ad arte qua e la…
I location based games sono giochi di team building interattivi...
In ogni gioco i componenti dei Team si spostano in gruppo con mezzi predefiniti, con un telefono GPS in mano. Ogni telefono ha una connessione continua con il server dell’organizzazione che guida l'intero gioco per gestire le comunicazioni e le informazioni con i Team al fine di rendere tutto più interattivo ed eccitante, facendo sì che le mosse di ogni squadra abbiano conseguenze immediate sugli altri Team dislocati in diversi punti del territorio!

The Target location based game, adatto anche per i team building aziendali, agiocato in tutta Europa e ora distribuito anche in Italia da Sunnyway per Roma e da 2bSMART per Milano.è un gioco d’inseguimento unico al mondo. In The target un prigioniero pericoloso è appena scappato dal carcere. Terrorizza la città perché un suo committente paga per ogni crimine che lui commette.

Tre squadre di polizia sono state inviate per catturarlo prima che guadagni 1.000.000 di euro e lasci la città.
 
Per riuscire a commettere i crimini il gangster deve rubare oggetti (virtuali) sparsi nella città: un coltello, una scala a corde, esplosivi, ecc... Ma ogni volta che ruba un oggetto o commette un crimine la polizia lo vede sul display del cellulare.

I satelliti della polizia riescono a localizzare il fuggitivo ogni sei minuti, gli agenti quindi possono vedere continuamente quanto distano dal loro 'target' (il gangster).
 
Ma il gangster sa intercettare questi segnali e anche lui vede sul suo schermo i detective che lo inseguono e ha alcuni mezzi di protezione speciali per depistare la polizia.
 
I poliziotti riusciranno a eliminare il gangster prima che raggiunga il suo obiettivo?

Problem solving, time management, pensiero laterale sono solo alcuni stimoli per i team di questo urban game giocato ormai in tutta Europa.
 E voi, non avete ancora provato The target? 

Vuoi vedere un video di The Target? Link

martedì 11 ottobre 2011

Come si valuta l’efficacia di un TeamBuilding?


Un Team Building ha indubbiamente successo  quando si riescono a condurre  in modo guidato i partecipanti a dosare il loro desiderio di farsi coinvolgere e di emergere, con la necessità di lavorare in team per raggiungere gli obiettivi di squadra.
Quando cioè i singoli partecipanti diventano il motore positivo della squadra affinché come gruppo si lavori molto meglio e in maniera più efficiente che da soli. Il team building formativo deve infatti, a nostro modo di vedere,  sottolineare questo aspetto chiave: l’insieme del lavoro coordinato e collaborativo di tutti i partecipanti frutta alla squadra  un risultato molto più grande  rispetto alla somma dei lavori dei singoli partecipanti.
Tutto questo si realizza concretamente nel corso di un Team Building solo se il programma viene progettato seguito da un team di esperti, in grado di condurre queste dinamiche di gruppo, sapendo evitare sia gli eccessi nella competizione, sia l’esclusione di alcuni partecipanti dal lavoro di squadra.
Saper coinvolgere ma saper anche gestire le “contestazioni” dei team al termine dell’attività è la necessaria e sapiente abilità di negoziatore che un buon organizzatore di team building deve avere, tenendo sempre in evidenza a tutti, nello svolgimento dell’attività, che qualunque sia la classifica ciascuna squadra contribuisce sempre e comunque al risultato complessivo finale  grazie alla propria attività.
E’ infatti soprattutto il momento finale del team building e le emozioni che è in grado di generare nei partecipanti che verrà ricordato successivamente, la soddisfazione di aver fatto qualche cosa tutti insieme, lavorando fianco a fianco anche con chi magari prima era percepito come “distante”, mentre dopo l’attività viene riconosciuto come collaboratore e affine.
In termine tecnico questa si chiama: effetto “long tail” del Team Building, cioè quella coda positiva, il più duratura possibile, che continuerà a produrre effetti benefici sulla collaborazione e sulla condivisione una volta rientrati in azienda e dediti alle attività quotidiane.
Questo per noi è un aspetto molto importante del nostro lavoro di organizzatori di Team Building e torneremo in prossimo articoli ad affrontare queste tematiche, intanto ti suggeriamo la lettura dell’articolo del nostro autore Elio Zoccarato sul portale ItaliaConvention
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venerdì 7 ottobre 2011

Team Building ad ogni costo!


Ecco quel che accade quando due aziende leader nel settore dell’organizzazione eventi aziendali e nella generazione di progetti motivazionali danno vita ad una nuova e intensa collaborazione.


Due tra le agenzie leader nell’organizzazione di eventi aziendali e di team building emozionali hanno deciso di unire esperienza,  capacità creativa e staff operativo per offrire una gamma di format e sceneggiature sempre più innovative, originali e tecnologiche pensate per gruppi composti da 15 a 600 e oltre partecipanti, partendo da una base di prezzo molto competitiva.
Una joint venture mirata ad aumentare la serie di servizi e vantaggi offerti ai clienti delle due agenzie:
-          rapidità di intervento in fase di analisi e progettazione, grazie ad una copertura territoriale capillare, partendo dalle sedi di Milano e Roma - anche se ciascuna con proprie specializzazioni
-          incremento della capacità di pianificare eventi straordinari tagliati a misura delle specifiche necessità delle aziende
-          definizione puntuale delle modalità per raggiungere gli obiettivi desiderati per l’evento e il team building: miglioramento del clima aziendale, incremento della collaborazione tra funzioni operative,  problem solving e orientamento ai risultati, crescita dello spirito di squadra
-          ampliamento dell’offerta di programmi e modalità di formazione per il personale, da realizzare in modo facile, divertente e alternativo rispetto ai corsi in aula, utilizzando tecniche di Business Games.
La novità nel mercato italiano dell’organizzazione eventi e dei team building aziendali è dunque l’accordo di collaborazione a tutto campo tra l’agenzia di Roma Sunnyway e l’agenzia di Milano 2bSMART.
Due società con all’attivo una gamma molto importante di clienti e di progetti di team building già realizzati in Italia e all’Estero, riconosciuti dai partecipanti come validi strumenti capaci di creare o ricreare la “giusta atmosfera” aziendale, per una vera collaborazione e lavoro in squadra all’interno delle aziende.
La collaborazione tra le due agenzie inoltre consentirà di unire le competenze con l’obiettivo anche di potenziare i progetti di team building con l’uso di tecnologie mobili e sistemi GPS, molto vantaggiosi perché flessibili e personalizzabili, e soprattutto utili per vivere l’evento emozionale in qualsiasi luogo si desideri, al di là dei vincoli di location e sedi congressuali.
La tecnologia applicata ai team building rappresenta infatti il modo migliore per progettare un evento di Team Building 2.0. Ove 2.0 sotto intende una nuova famiglia di attività che, grazie all’impiego a tutto campo di tecnologie web based tra cui social network e GPS, consentono di gestire tutte le fasi del prima, durante e dopo evento orientandole al raggiungimento dell’obiettivo aziendale previsto. Una sorta di continua interazione tra partecipanti all’evento e organizzatori, i quali, interpretando le esigenze dell’azienda raccolte in fase di briefing, sono in grado di interagire con le attività ricreando ad arte situazioni che, una volta affrontate e risolte, creino le metafore ideali per poter comunicare spunti di riflessione su cui basare il cambiamento e lo sviluppo del clima e delle competenze aziendali.
Sandro Santi, responsabile di 2bSMART si è detto particolarmente felice di questo accordo per i notevoli benefici che le aziende potranno ottenere in termini di innovazione, originalità, ventaglio di proposte e gamma d’offerta economica.
Elio Zoccarato, socio di Sunnyway, ha sottolineato come con questo accordo si sia oggi in grado di offrire  esperienze di Team Building 2.0 esperienziali, indimenticabili, ma soprattutto sempre più tagliate su misura sulle effettive (e non presunte), necessità di crescita motivazionale delle aziende.