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lunedì 19 dicembre 2011

Teambuilding di nuova generazione con le tecnologie interattive


Tra quelli che possiamo definire teambuilding “di frontiera” troviamo tecnologie internet che attingono a piene mani dai giochi di simulazione. Niente avventure estreme, prove fisiche o giochini di società.

Il teambuilding si evolve.
I teambuilding di ultima generazione sono progettati come business simulation interattive e traducono in gioco l’attività dell'azienda e dei suoi gruppi di lavoro. Il loro scopo è di offrire un modo diverso di vivere la quotidianità aziendale per guardare le cose da un altro punto di vista, come succede sempre con l'attività ludica, condividendo l'esperienza con il proprio team di lavoro.
Il successo e l'utilità di un team building si misura infatti proprio con questi parametri: riuscire a condurre i partecipanti nelle varie attività equilibrando il loro desiderio di emergere e di farsi coinvolgere con la necessità di lavorare in team, e così raggiungere gli obiettivi comuni. Il gioco fa emergere liberamente le pulsioni e le idee di ognuno e incoraggia a trovare modi diversi per fare le cose di sempre allo scopo di ottenere risultati migliori.


Teambuilding 2.0
Questi eventi motivazionali di nuovo tipo, che chiameremo ”Team Building 2.0” – per la loro capacità di interagire in tempo reale con i singoli partecipanti – sono in grado di affidare obiettivi parziali a singoli o gruppi e ricomporli in una missione aziendale più allargata stimolando il contributo di tutti i partecipanti. Anche se in azienda non sempre accade così (lo sappiamo molto bene), il teambuilding formativo deve proprio sottolineare questo aspetto chiave: l’insieme del lavoro ordinato e collaborativo di tutti i partecipanti frutta alla squadra un risultato molto più grande della somma dei lavori dei singoli. Se questa nozione entra nella cultura dell'azienda e delle persone, il teambuilding ha centrato il suo scopo e l'esperienza diventa patrimonio del lavoro quotidiano. Il teambuilding 2.0 sfrutta le nuove tecnologie e la realtà virtuale che queste possono creare per perseguire meglio lo scopo di sempre: rinforzare lo spirito di squadra con attività formative e possibilmente divertenti.



Un grande gioco senza limiti di spazio
Le simulazioni interattive sono rese possibili da applicazioni specifiche mescolate ad arte con i più diffusi strumenti di social networking ormai di uso quotidiano. Consentono di gestire gruppi da 10 a 800 persone ed oltre, non solo personalizzando lo scenario e le attività, ma soprattutto coordinandole e un po’ pilotandole interattivamente nelle diverse fasi del team building. Si ricreano così, artificialmente, in piccolo e sotto forma di gioco, le situazioni tipiche della quotidianità aziendale: negoziazione delle informazioni, collaborazione fra team, strategia d’azione, problem solving, eccetera. Grazie alla disponibilità della rete telefonica mobile e al Wi-Fi nelle grandi aree urbane, i teambuilding interattivi 2.0 oggi possono essere svolti ovunque senza limiti di luogo e anche con i partecipanti molto distanti tra loro. In più, utilizzando sistemi mobili e agendo nella realtà virtuale, non impongono attività fisiche, abilità particolari o skill da superuomini. Anche persone con limitata capacità fisica o non disponibili a certe "avventure" possono ritagliarsi un ruolo importante e di soddisfazione all’interno del proprio gruppo!


Ti suggeriamo la lettura integrale dell’articolo del nostro autore Sandro Santi sul portale ItaliaConvention.
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lunedì 12 dicembre 2011

Non c'è trucco, non c'è inganno…

In questo caso non c'è nessun trucco in post produzione, il ragazzo che vedete in questi 3 video sta per vivere un’esperienza incredibile, immergendosi letteralmente nel film che sta vedendo (anche se con l'aiuto di folletti quasi invisibili).
E’ la tecnica che la Sony ha identificato come "Immersive Imaging", che unisce il mapping 3D al PlayStation Move Controller, è il futuro della realtà aumentata. 



 


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venerdì 2 dicembre 2011

LOCATION BASED GAMES (2° parte)

Giochi sempre più innovativi per smart phone sempre più sofisticati usano la geo-localizzazione, il riconoscimento delle immagini e tecnologie di realtà aumentata per unire il mondo reale e virtuale.

Per esempio, il popolare gioco finlandese per iPhone Shadow City, che qualche mese fa ha fatto il suo debutto negli Stati Uniti, utilizza la città di ogni giocatore come un tavolo da gioco, permettendo loro di mandare incantesimi ai vicini di casa e di conquistare isolati. I giocatori possono interagire con gli altri vicini collaborando e alleandosi, o conquistando il loro territorio.



Paparazzi è un gioco per Android che usa la realtà aumentata. Il gioco sfida i giocatori a prendere le foto di un VIP 3D in piedi su un tavolo. Il VIP si agita e getta tazze da tè verso il lettore. Romperà (virtualmente) lo schermo del telefono stesso se lo fate arrabbiare!



Giochi come questi possono essere particolarmente adatti per i agenzie di marketing.
Loghi, edifici e prodotti possono essere inseriti nell'ambiente di gioco tramite la scansione di codici a barre, riconoscimento delle immagini o GPS.


E come sfruttare maggiormente i check-in? Questo è un campo in cui gli sviluppatori stanno ancora cercando di capire come creare esperienze valide. MyTown è uno dei primi esempi di come questo può funzionare. I giocatori comprano e vendono le posizioni dei check-in e i prodotti sono integrati attraverso la scansione di codici a barre, che può sbloccare beni virtuali e promozioni.



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